Le poliolefine (talvolta indicate dalla sigla PO) sono una classe di macromolecole composte da monomeri di olefine (detti anche alcheni, basati sulla struttura CnH2n) derivate dalla polimerizzazione di petrolio o gas naturale. Le poliolefine sono polimeri, tra i più diffusi il polipropilene (PP), il polietilene (PE) ed il poliisobutilene (PIB), largamente utilizzati per prodotti in plastica o gomma d'utilizzo comune. Il concetto di poliolefina non va confuso con quello più specifico di poliene: mentre i polieni sono macromolecole organiche che contengono nella propria struttura una serie (almeno due) di doppi legami carbonio-carbonio, le poliolefine sono il risultato della polimerizzazione di monomeri (le olefine appunto) contenenti il legame C=C, che viene tuttavia saturato per dare luogo al processo di polimerizzazione, il che significa che, in genere, le poliolefine non contengono insaturazioni.
Poliolefine industriali
In ambito industriale tali materiali si ottengono per polimerizzazione, classificabili secondo:
- Polimeri termoplastici: polipropilene (PP), polietilene (PE), polimetilpentene (PMP), polibutene-1 (PB-1);
- Elastomeri (POE): poliisobutilene (PIB), elastomero etilene propilene (EPM/EPR)[2], gomme EPDM.
La produzione mondiale di poliolefine, che ammonta a circa 170 milioni di tonnellate l'anno, copre il 62% del totale della produzione globale di materie plastiche (2013)[3], ponendosi come la prima classe di materie plastiche per produzione.
Proprietà
Le poliolefine sono una famiglia di materie plastiche che si distingue per l'elevata resistenza agli agenti chimici e per l'elevata versatilità, dovuta alla possibilità di controllare durante il processo di polimerizzazione, ad esempio, il grado di cristallinità dei composti (che può variare dallo 0 al 60%), con conseguente adattabilità al tipo di proprietà meccaniche richieste dal processo di lavorazione e dall'utilizzo finale richiesti.